Umbria, l’open source è legge

Finalmente parte la legge: stanziati i primi 500mila euro. Scuole, università ed enti pubblici al centro. Una svolta

Perugia – Si respira un’aria di entusiasmo tra i consiglieri umbri, la Giunta regionale ha infatti finalmente dato attuazione a quella legge sul software libero approvata ormai più di un anno fa. “Con lo stanziamento dei primi 100mila euro da parte della Giunta e con la predisposizione del regolamento che individua le modalità di assegnazione dei fondi, la legge sull’open source diventa pienamente operativa”, dichiara Oliviero Dottorini (Verdi e civici), che ha proposto e portato avanti la legge.

Dopo l’approvazione, proprio Dottorini con gli altri soggetti interessati ha presentato il bando di finanziamento al quale da qui al 30 novembre potranno fare riferimento scuole, università ed enti pubblici interessati a catturare dei fondi per l’esplicito scopo di introdurre o potenziare l’utilizzo di software libero nelle proprie strutture. Ora il problema, naturalmente, è fare in modo che i progetti vengano effettivamente proposti.
Le premesse ci sono tutte, spiega Dottorini, anche a livello centrale. “Negli uffici del Consiglio regionale – ha spiegato Dottorini – sono già state installate e sono in via di sperimentazione 90 postazioni che utilizzano Open office al posto del programma della Microsoft: si tratta, per ora, di un piccolo risparmio, circa 13 mila euro complessivi. Sono fondi che nel breve periodo dovranno essere reinvestiti nella formazione; nel medio periodo però si arriverà ad un risparmio netto per le casse della Regione e delle pubbliche amministrazioni che adotteranno questo sistema. La Regione Umbria spende circa 2,5 milioni di euro ogni 4 anni per le licenze Microsoft: l’indicazione che viene dalla legge (e dal regolamento attuativo) è di sostituire dove possibile i programmi proprietari con quelli open source. L’Umbria è una delle prime a sperimentare questo percorso, che inevitabilmente anche altre Regioni dovranno seguire”.
Dei 500mila euro in ballo, la gran parte, 400mila, sono dedicati alle scuole, all’acquisizione di computer dotati di software libero. Secondo Maria Prodi, assessore, tra i vantaggi della diffusione del software a codice aperto nelle scuole c’è anche la possibilità di “utilizzare meglio le macchine dei laboratori, anche se queste non sono molto recenti e aggiornate. Di ciò si avvantaggeranno senz’altro gli studenti che potranno anche contare su una formazione ulteriore in campo informatico”.
Tra i progetti in corso rilevanti per la “vita a codice aperto” dell’Umbria, va senz’altro citato quello di supporto e sostegno alla migrazione verso l’open source attivato dall’Università degli Studi. In generale, i progetti finanziabili dal bando “sono quelli finalizzati allo sviluppo, diffusione e conoscenza del software open source, all’utilizzo consapevole di strumenti informatici liberi, alla diffusione di nuove tipologie di licenze d’uso di prodotti software”.
Il bando prevede la copertura delle spese relative “alla progettazione esecutiva, all’acquisto e al noleggio delle attrezzature, alla formazione e alla diffusione del progetto e dei risultati”. Per gli impegni di spesa inferiori ad 8 mila euro è previsto un cofinanziamento del 70 per cento che scende al 40 per cento per la quota che eccede gli 8 mila euro (fino ad un massimo di 15 mila).

fonte: punto-informatico.it

Motori di ricerca e privacy: Ixquick

Il meta motore di ricerca Ixquick è il primo a non salvare più informazioni relative agli utenti.
Ixquick elimina il ‘Big Brother’
Haarlem (Paesi Bassi), 8 giugno 2006

In un momento in cui la privacy e sempre più sotto tiro, soprattutto quando si naviga su internet usando motori di ricerca, Ixquick (www.ixquick.com), un meta motore di ricerca, ha deciso di adottare misure drastiche: da oggi in poi, tutte le informazioni contenute nei cosiddetti ‘log-files’ e che riguardano le ricerche fatte in rete, saranno cancellate.

“In questo modo possiamo assicurare ai nostri clienti una perfetta tutela della privacy e l’ottenimento di risultati di ricerca migliori”, spiega il portavoce di Ixquick Alex van Eesteren, “Questo perché l’utente, adoperando il nostro motore di ricerca, usa in realtà i migliori 11 motori di ricerca, senza che i suoi dati vengano registrati.”

Vista la sempre crescente digitalizzazione, si salvano sempre più informazioni personali. I motori di ricerca giocano un ruolo essenziale in questo fenomeno. Durante la ricerca su internet, i motori di ricerca registrano, fra gli altri, l’ora, il termine ricercato, i siti visitati e il cosiddetto indirizzo IP dell’utente. In molti casi è possibile risalire, attraverso l’indirizzo IP, al computer – e quindi anche al domicilio – da cui è stata effettuata la ricerca.
I motori di ricerca spesso conservano queste informazioni per un lungo periodo, esse sono estremamente interessanti, oltre che per fini commerciali, anche per la pubblica amministrazione o ad esempio per fini criminali. “Tanti motori di ricerca sfruttano tali informazioni per fini commerciali. È soltanto una questione di tempo prima che si verifichino degli abusi delle informazioni, ”constata Van Eesteren.
Per questo motivo Ixquick si aspetta un forte aumento di interesse nei confronti della tutela della privacy. “Il motto ‘Do no evil, fear no evil1’, sbandierato dai grossi motori di ricerca come scusa per poter raccogliere informazioni sugli utenti, non regge più”, continua Van Eesteren.

Tramite Ixquick l’utente, quando fa le sue ricerche in rete, usa contemporaneamente 11 dei migliori motori di ricerca attualmente disponibili; questo modo di operare si chiama meta-ricerca. Grazie a Ixquick le informazioni personali dell’utente non vengono inoltrate a questi 11 motori di ricerca. A partire da questa settimana Ixquick cancella dai propri ‘logfiles’ anche tutti gli indirizzi IP e le singole ‘user ID’ degli utenti.
“In questo modo l’utente di Ixquick può effettuare le sue ricerche usando una combinazione dei migliori motori di ricerca, sapendo comunque che la tutela della sua privacy è garantita”, spiega van Eesteren.

Maggiori informazioni si possono ottenere visitando il sito http://www.ixquick.com.

Cos’è Ixquick
Ixquick è un meta motore di ricerca internazionale con sede nei Paesi Bassi, che usa una combinazione di 11 motori di ricerca internazionali e nazionali.
La manipolazione commerciale dei risultati delle ricerche sta diventando un problema sempre più sentito, ma la combinazione dei risultati di 11 motori di ricerca, rende minimo tale effetto. Inoltre, grazie a questo metodo si ottengono risultati più rilevanti.

Nota per la redazione:
– Per maggiori informazioni contattare Ixquick.com: Sig. Alex van Eesteren; telefono +31 (0) 23 5325888; e-mail:
– Screenshot scaricabili sono disponibili sul sito Web all’ indirizzo www.ixquick.com/press

Soldi pubblici risparmiati grazie all’informatica etica

Finalmente qualcosa di sinistra in questo disastrato governo di inizio millennio.
Prodi e Padoa Schioppa dovrebbero essere più attenti alle vere innovazioni che guidano le economie mondiali e rispettare il programma dell’unione invece di lasciar credere che tutto quello che produce questo governo debba essere per forza impopolare e richiedere continue smentite.

Via libera a un ordine del giorno presentato da Folena Rc e Grillini Sd
Per il bilancio significa un risparmio di oltre tre milioni di euro
Montecitorio hi-tech: arriva il Pinguino
Linux al posto di Windows e rete wi-fi
Folena: “Adottare un sistema open source ci libera dai vincoli del software proprietario
E una scelta di trasparenza e di sicurezza doverosa per una istituzione pubblica”
di CLAUDIA FUSANI

Montecitorio hi-tech: arriva il Pinguino Linux al posto di Windows e rete wi-fi – Scienza & Tecnologia – Repubblica.it